Come ottenere i Certificati Bianchi per la tua azienda

17 Gennaio 2020 | Incentivi

I Certificati Bianchi o Titoli di Efficienza Energetica (TEE) rappresentano una delle forme d’incentivazione più vantaggiose, soprattutto per le aziende. Per questo abbiamo pensato ad un approfondimento dedicato proprio a quest’ultime, con il quale capire meglio come funziona l’incentivo, come fare per richiederlo e come accedervi.

L’attenzione delle aziende verso il contenimento dei costi passa sempre più frequentemente, dall’efficienza energetica e di conseguenza, dagli incentivi dedicati, come i Certificati Bianchi (TEE).

Probabilmente anche tu stai pianificando un piano di interventi di efficienza energetica per la tua azienda e ti stai chiedendo se per tutti o per alcuni, è possibile beneficiare degli incentivi.

Fai bene ad interrogare il pianeta web per capirne di più, anche se l’argomento è complesso e le fonti non sempre sono così chiare…

Per questo abbiamo pensato a questo approfondimento sui Certificati Bianchi o Titoli di Efficienza Energetica (TEE) totalmente dedicato alle aziende.

In questo modo potrai capire meglio come funziona questa forma d’incentivazione, quali soggetti riguarda e per quali interventi, quanto vale, come funziona l’iter e a chi rivolgersi per accedervi.

Mettiti comodo e buona lettura!

Certificati Bianchi, cosa sono

I Certificati Bianchi, conosciuti anche come Titoli di Efficienza Energetica (TEE) e introdotti dai Decreti Ministeriali del 24 aprile 2001, sono incentivi volti a premiare il risparmio energetico ottenuto attraverso l’intervento di efficienza energetica.

fonte:www.ri-esco.it

A differenza di altre forme d’incentivazione dedicate all’efficienza energetica, vengonoriconosciuti sotto forma di certificati rivendibili all’interno di un apposito mercato, come titoli economici. 

Questa peculiarità rende l’incentivo particolarmente interessante perché oltre a premiare il beneficiario attraverso i titoli, certifica la concreta produzione di risparmio energetico quindi economiconegli anni.

Il principio del meccanismo è questo: maggiore è il risparmio energetico garantito dall’intervento di efficienza energetica, maggiore è il numero dei titoli riconosciuti, oltre che il risparmio assicurato negli anni.

Vista la bontà di questo meccanismo, i Certificati Bianchi sono diventati il principale strumento di promozione dell’efficienza energetica in Italia e un modello virtuoso che ha ispirato altri paesi europei come Francia e Gran Bretagna.

Certificati Bianchi, quanto valgono?

Lasciamo la teoria per passare alla pratica: quante vale un certificato bianco?

1 TEE (Titolo di Efficienza Energetica) attesta il risparmio di 1 TEP, ovvero di una Tonnellata Equivalente di Petrolio.

A sua volta 1 TEP equivale a 5347 Kwh di energia elettrica e 11628 kwh in energia termica, 1200m3 di gas naturale e l’equivalente di 2,4 tonnellate di CO2 nell’aria (di cui occorre il lavoro di 200 alberi per ripulirla).

Il valore economico di 1 TEE attualmente è fissato a 260 euro (come da Modifica al decreto interministeriale 11 gennaio 2018).

fonte: ri-esco.it

Certificati Bianchi, come funzionano?

I Certificati Bianchi o Titoli di Efficienza Energetica (TEE) come accennato nelle righe precedenti, vengono emessi nell’apposito mercato, regolato dal Gestore dei Mercati Energetici (GME).

All’interno del mercato si muovono due soggetti: quelli obbligati e quelli volontari.

I primi sono i distributori di energia elettrica e gas naturale con più di 50mila clienti che per legge sono obbligati appunto, a generare risparmio energetico ma che in caso di adempienza hanno la possibilità di acquistare i TEE prodotti dai soggetti volontari.

Chi sono i soggetti volontari? Le ESCo (Energy Service Company), ovvero quelle società che realizzano progetti di efficienza energetica per conto di pubbliche amministrazioni, privati e aziende.

In questo modo si aziona un fruttuoso meccanismo che permette a tutti di guadagnare con l’efficienza energetica: i soggetti obbligati soddisfano l’obbligo, le ESCo promuovono i progetti di efficientamento e il beneficiario dell’intervento si assicura il risparmio energetico e l’incentivo.

Adesso scopriamo più nel dettaglio i ruoli dei soggetti coinvolti e l’iter legato all’ottenimento dei Certificati Bianchi.

Certificati Bianchi, i ruoli dei soggetti coinvolti

Il meccanismo dei Certificati Bianchi è per sua natura complesso e lo si evince anche dal numero di soggetti ed enti coinvolti.

I primi da citare sono il Ministero dello Sviluppo Economico in collaborazione col Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare i quali svolgono il compito di fissare gli obiettivi di risparmio annuo e di definire ed aggiornare il quadro normativo di riferimento, provvedendo alla definizione e aggiornamento delle Linee Guida in accordo con l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA).

Quest’ultima ha il compito di definire le modalità operative per la regolamentazione del meccanismo, comunicando ai Ministeri competenti e al GSE la quantità di energia elettrica e di gas naturale distribuita sul territorio nazionale dai soggetti obbligati, le rispettive quote d’obbligo.

Veniamo quindi al Gestore Servizi Energetici ed entriamo “nel vivo” dell’iter.

Il GSE è “la società individuata dallo Stato italiano per perseguire conseguire gli obiettivi di sostenibilità ambientale nei due pilastri delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica.

(fonte www.gse.it).”

Potremmo definirlo come il perno attorno al quale ruota l’intero meccanismo del Certificati Bianchi.

Verifica il livello di conseguimento degli obblighi da parte dei soggetti obbligati e predispone e sottopone ai due ministeri la guida operativa per promuovere l’individuazione, la definizione e la presentazione di progetti e le relative indicazioni per le richieste di accesso agli incentivi.

Ma soprattutto il GSE, è colui che esamina le richieste di accesso al meccanismo dei Certificati Bianchi o Titoli di Efficienza Energetica (TEE).

Come si può facilmente intuire, le stesse richieste sono complesse quanto il meccanismo. Al loro interno devono contenere una copiosa documentazione che consenta agli operatori di verificare la conformità del progetto e di tutti i requisiti previsti dalla normativa.

Devono essere inviate prima della data di avvio della realizzazione del progetto e solo entro 90 giorni dalla data di ricezione della richiesta, il GSE il rilascia l’esito della valutazione.

È possibile presentare richiesta per i TEE secondo due modalità:

  1. progetti a consuntivo (PC): prevedono una misura puntuale delle grandezze caratteristiche sia nella configurazione ex ante sia in quella post-intervento;
  2. progetti standardizzati (PS): prevedono – al verificarsi di specifiche condizioni di ripetitività e non convenienza economica – la possibilità di misurare le grandezze caratteristiche di un idoneo campione rappresentativo dei parametri di funzionamento del progetto;

Come delineato nei paragrafi precedenti, a richiedere l’accesso al meccanismo dei Certificati Bianchi e quindi a presentare i progetti al GSE ci pensa la ESCo – Energy Service Company, scopriamo meglio chi sono.

Le ESCo sono “società che effettuano interventi finalizzati a migliorare l’efficienza energetica, assumendo su di sé il rischio dell’iniziativa e liberando il cliente finale da ogni onere organizzativo e di investimento

fonte Wikipedia)”.

Forse non hai mai sentito parlare di questo tipo di figura professionale e per questo ti starai chiedendo dove traggono il proprio guadagno…anch’io mi porrei la stessa domanda, ti spiego subito.

Le ESCo -come noi di RiESCo– operano attraverso la forma contrattuale EPC (Energy Performance Contract) promossa dall’Unione Europea per incentivare gli interventi di efficienza energetica.

Questo contratto di rendimento energetico prevede che sia la ESCo a farsi carico della diagnosi energetica per esaminare e migliorare i consumi energetici, quindi dello studio di fattibilità e della progettazione dell’intervento e dell’accesso agli incentivi.

Inoltre, è responsabilità della Energy Service Company finanziare e realizzare l’intervento e garantire la manutenzione dell’impianto per tutta la durata dell’EPC.

Il guadagno delle ESCo? È una quota del risparmio energetico generato attraverso l’intervento.
Più risparmia il cliente più guadagna la Energy Service Company.

Non solo: ogni rischio e onere è in capo alla ESCo e questo significa che per ogni problema legato all’ottenimento dell’incentivo o al risparmio energetico generato (nell’eventualità che risulti meno di quello promesso in fase progettuale) a rimetterci è la stessa Energy Service Company e non il cliente.

Riassumendo in pochissime parole, le ESCo sono gli specialisti di efficienza energetica e degli incentivi dedicati e in quanto tali, dispongono delle capacità e delle competenze per richiedere ed ottenere i Certificati Bianchi.

Ad avvenuto accoglimento della richiesta dei TEE, il GME su richiesta del GSE, emette i titoli su appositi conti così da essere pronti per essere scambiati (tra soggetti obbligati e volontari di cui sopra) e valorizzati sulla piattaforma di mercato.

Certificati Bianchi, opportunità per le aziende

Accedere al meccanismo dei Certificati Bianchi o Titoli di Efficienza Energetica (TEE), significa assicurarsi un sostanzioso contributo economico in grado di finanziare buona parte dell’investimento.

Ma in particolare per le imprese, quanto può essere vantaggioso? Scopriamolo insieme.

Come detto, sempre più imprenditori puntano ad uso mirato dei propri strumenti energivori per contenere i costi ed aumentare al contempo la propria competitività, ma a quale prezzo?

Per molti, l’investimento da sostenere rappresenta un muro troppo grande da abbattere e così rinunciano, magari scegliendo di destinare le proprie risorse ad interventi più ordinari, con i quali ripagare in tempi rapidi le spese.

Grazie ai Titoli di Efficienza Energetica invece, l’azienda può beneficiare di “uno sconto immediato”.

È dunque un aiuto concreto, soprattutto per le piccole medie imprese, utili ad ammodernare le proprie strutture ed assicurarsi importanti risultati di risparmio non solo nell’immediato ma soprattutto sul lungo periodo.

Pensa, in alcuni casi sono persino cumulabili sono cumulabili con altri incentivi regionali e/o europei, con il super-ammortamento del 140% e l’iper-ammortamento del 250%.

Ma il vantaggio più grande, a mio parere, è che per accedere ai Certificati Bianchi, l’azienda non deve sostenere alcun costo né incorrere in nessun rischio.

La varietà di interventi incentivati dai Certificati Bianchi, rappresenta un’altra grande opportunità.

È possibile infatti ottenere i Titoli di Efficienza Energetica (TEE) per gli interventi di efficienza energetica che garantiscano risparmi di energia elettrica, gas naturale, combustibili nel settore trasporti e anche per altri combustibili di altri settori.

Certificati bianchi, esempio

Una delle maggiori fonti di richieste per i Certificati Bianchi, proviene dal risparmio energetico generato dal relamping, ovvero l’operazione con cui vengono sostituite le lampade di vecchia generazione con quelle nuove a tecnologia LED.

Con questo tipo di intervento di efficienza energetica è possibile agire positivamente su tre principali aspetti: qualità della luca, qualità della luce, temperatura degli ambienti.

Aspetti molto importanti in grado di assicurare al beneficiario, risultati considerevoli nel tempo.

A seconda del tipo di intervento, dal tipo dei LED con relativa efficienza e dalle ore ci accensione variano i costi da sostenere, di conseguenza anche l’incidenza dell’incentivo (TEE).

Guardiamo insieme un esempio per capire meglio che vantaggi possono apportare i Certificati Bianchi per il relamping di un’azienda.

Faretti da 35W, situazione post 3,5 kW (35 x 100W), risparmio ipotizzato del 90%, situazione ante 11,70kW, consumi ante (11ore x 360gg x 11,70) 46.332 kWh, consumi post 13.860kWh, risparmio 32.472 kWh sono 6 TEP (32.472 / 5.347), in economico 6 x 250€ = 1.500€/anno x 5 anni (7.500 € totali in 5 anni).

Ti piacerebbe capire quanti Certificati Bianchi ti spetterebbero per il relamping della tua azienda? Puoi farlo con la nostra pre-diagnosi online gratuita cliccando qui.

Nota bene, i Certificati Bianchi sono riconosciuti sia nel caso di rifacimento di impianto di illuminazione esistente con la sostituzione delle lampade lasciando le stesse linee luce di alimentazione ecc, sia nel caso di ristrutturazione di immobile esistente con rifacimento dell’impianto di illuminazione, sia per la costruzione di nuovo immobile con impianto di illuminazione LED.

Certificati Bianchi per il fotovoltaico, ci sono ancora?

I Certificati Bianchi per il fotovoltaico ad oggi, ci sono ma in maniera limitata. In seguito al Decreto 11 Gennaio 2017 sono stati eliminati i TEE per gli impianti di potenza inferiore ai 20 kW.

Per questo tipo d’impianti resta comunque la possibilità di accedere ad altre forme d’incentivazione come le detrazioni fiscali.

Un’alternativa inoltre è lo Scambio sul Posto: una particolare forma di autoconsumo in sito che permette di compensare l’energia elettrica prodotta e immessa in rete in un certo momento con quella prelevata e consumata in un momento differente da quello in cui avviene la produzione.

Come prendere i Certificati Bianchi?

Come abbiamo visto nelle righe precedenti, per prendere i Certificati Bianchi occorre una procedura complessa, presentata da una Energy Service Company (ESCo).

Adesso vediamo insieme i principali step che occorrono per prendere i Certificati Bianchi:

  1. Accordarsi con una ESCo (Energy Service Company) certificata UNI CEI 11352:2014 e accreditata al GSE SpA per la presentazione;
  2. Questa si occuperà di presentare al GSE SpA, tramite portale SIAD specifico, la Proposta di Progetto e di Programma di Misura o PPPM prima di iniziare i lavori;
    Il progetto di efficientamento sia superiore a 60 TEE annue, quindi nel caso in cui l’impianto da solo è inferiore, anche molto, la ESCo accorperà più impianti fino a superare, con un margine di sicurezza, i 60 TEE annui.
  3. Viene poi redatto il progetto illumino-tecnico secondo le disposizioni approvate dal GSE SpA, compresa l’introduzione dei contatori di monitoraggio dei consumi, in numero adeguato.
  4. Quindi vengono monitorati giornalmente i consumi ante e post LED, tramite contatori dedicati e certificati, che misurano i consumi dei soli LED, con elaborazione dei dati, per i 5 anni nei quali il GSE SpA assegnerà i TEE;
  5. Semestralmente verrà trasmessa la Rendicontazione a Consuntivo (RVC) dei risparmi energetici conseguiti.
  6. Infine, l’accredito dei TEE o Certificati Bianchi, commercializzazione e incasso tramite il GME SpA.

Adesso hai compreso meglio il meccanismo dei TEE e vuoi richiederli anche tu per l’intervento di efficienza energetica della tua azienda?

RiESCo è la Energy Service Company specializzata nei Certificati Bianchi e potrà assistere la tua azienda al 100%, assumendo su di sé tutti i rischi e gli oneri legati alla pratica. Se ci saranno, prenderà una parte degli incentivi e a te resterà il risultato netto, altrimenti tutti i costi resteranno solamente a RiESCo.

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